Hai mai sentito parlare del Doppeläganger? Con questo oscuro termine tedesco si vuole raffigurare uno dei misteri che, mi permetto di affermarlo, intrigano maggiormente tra tutto ciò che possiamo infilare nel calderone del “mistero”.
Cosa proveresti se incontrassi una persona identica a te? Stesso aspetto, capelli, sguardo, voce, altezza ecc. Per quanto possa apparire una situazione intrigante, sono certo che se mai dovesse capitare proveresti un brivido lungo la schiena. Un profondo senso di terrore che s’impossessa dell’essere umano che, in quanto creatura finita, limitata e condannata al disfacimento assoluto, cade nel profondo timore se messo dinnanzi a situazioni che non conosce e a cui non riesce a dare un’immediata spiegazione razionale.
È per questo che l’associazione Mistery Hunters scandaglia ormai da anni quella zona d’ombra in cui l’impossibile sembra potersi concretizzare, andando a volte oltre la nostra immaginazione.
Non esiste un’unica definizione di Doppelgänger, o quantomeno bisogna differenziare i vari ambiti. Mi spiego meglio. L’idea di un doppio malvagio che si aggira per le strade e che ognuno di noi può incontrare nel corso della propria esistenza (portando un caos inarrestabile) si perde nell’alba dei tempi, anche se è solo nel XIX° secolo che il concetto viene analizzato con maggiore attenzione e con una vaga infarcitura di scientificità a cui ci appigliamo per trovare conforto su un qualcosa che ci spaventa.
Si può parlare di Doppelgänger in termini psicoanalitici per descrivere, partendo dal perturbante freudiano (in cui si prova un senso di angoscia e inquietudine nei confronti di ciò che ci è familiare) per spiegare lo sdoppiamento dell’identità. Sostanzialmente, all’interno del panorama psicanalitico il Doppelgänger simboleggia la crisi dell’Io che Nietzsche aveva preannunciato nelle sue opere che decretavano la “morte di Dio”, ovvero quella caduta dei valori dell’Occidente che avrebbe portato alla crisi di una civiltà sempre più annegata nel proprio nichilismo.
Da anima scettica (un ossimoro logico niente male, devo ammetterlo) quale sono, ammetto che la spiegazione che fornisce la Psicanalisi è quella che mi convince appieno. Ma non è sbagliato pensare che la nostra idea sul mondo sia senza dubbio quella esatta. Quello che i ragazzi dei Mistery Hunters hanno sempre voluto dimostrare e/o comunicare è che, al di là delle convinzioni di ognuno di noi, possono esserci altre spiegazioni per comprendere eventi a cui assistiamo o che ci vengono narrati dalla storia. Ecco perché è doveroso per me citare il fatto che il Doppelgänger non trova una sua spiegazione solo nel mondo dell’indagine della mente ma anche in altri ambiti, esoterici e focloristici. In epoche remote, l’idea di trovarsi dinnanzi al proprio sosia malvagio poteva essere considerata come un presagio di morte o di malattia. Facile comprenderne i motivi, visto che a partire dal Trecento l’intero continente europeo venne devastato dalla morte nera (la peste) che ne decimò la popolazione.
Quello che appare come un nostro gemello potrebbe essere in realtà una sorta di annunciatore di sventure o anche un personaggio tenebroso pronto a sviarci, portarci sulla cattiva strada, farci commettere degli errori e diventare individui diversi (peggiori) rispetto a chi eravamo destinati a essere.
Tante idee, vari modi di intendere un mistero che ha affascinato non solo gli studiosi ma anche il mondo dell’arte. In letteratura abbiamo l’esempio lampante nel capolavoro gotico Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, romanzo di Robert Stevenson che meglio di qualunque altro è riuscito a raccontare la dualità insita nella natura umana. Posso citare anche il famosissimo Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, fino ad arrivare alla letteratura contemporanea con La ragazza dello Sputnik dello scrittore giapponese Haruki Murakami.
Anche il cinema ha usato questo mito proponendo nel corso dei decenni varie pellicole sul tema. Di seguito, mi permetto di consigliarti 5 film che trattano l’argomento Doppelgänger con grazia ed estremo acume.
#1 L’inquilino del terzo piano, di Roman Polanski
Uno dei film più inquietanti della storia del cinema. Roman Polanski mette in scena un dramma claustrofobico, in cui il suo personaggio Trelkowski si trova a vivere in un condominio abitato da strani personaggi. Il culmine giunge nel finale di quest’opera criptica, in cui il protagonista paralizzato in un letto di ospedale si trova faccia a faccia col suo doppio. Una pellicola straordinaria in cui i continui richiami all’antico Egitto aprono le porte a inaspettate riflessioni esoteriche e misteriose.
#2 Possession, di Andrzej Zulawski
Altro film straordinario, inquietante e grottesco. Una storia di gelosia ossessiva di un marito e della caduta nella follia di una moglie (interpretazione clamorosa di Isabelle Adjani) che spiega, meglio di qualsiasi manuale, cos’è una crisi di coppia e il dramma della gelosia possessiva. La summa giunge poi quando entra in scena l’angelico doppio di lei a fare da contraltare alla folle e malvagia protagonista, anche se poi in realtà i piani si confondono e i ruoli tendono a mescolarsi tra loro causando un adorabile caos allucinogeno.
#3 Moon, di Duncan Jones
Cosa poter dire se non che coloro che amano la fantascienza non possono perdersi questo autentico gioiello. Una storia inquietante ma al tempo stesso malinconica, in cui temi molto importanti come la clonazione umana e lo sfruttamento dei lavoratori vengono trattati con una grazie che ci riporta alle immense vette raggiunte da Kubrick. Un personaggio isolato sulla luna, un doppio che spunta fuori dal nulla e che mette in discussione ogni certezza. Film davvero imperdibile.
#4 Enemy, di Denis Villeneuve
La crisi dell’individuo contemporaneo, spezzato tra chi è e chi vorrebbe essere. Opera per certi versi agghiacciante (in senso positivo) di quel grandissimo regista che è Denis Villeneuve, il nemico del titolo rappresenta il doppio malvagio che arriva a creare scompiglio nella vita di un placido docente di storia. Un vero e proprio incubo vissuto dal protagonista che, se ben decifrato, racconta magistralmente la caducità dell’uomo in questa società dei consumi incentrata sulla competizione e sul consumismo.
#5 Noi, di Jordan Peele
Jordan Peele è senza dubbio uno dei migliori registi in circolazione, almeno tra quelli usciti alla ribalta da pochi anni. Dopo l’ottimo Get Out, il nostro ritorna con questo Noi (Us) in cui il fenomeno del Doppelgänger viene utilizzato per raccontare altro. Se Villeneuve prendeva spunto dalla concezione psicanalitica, Peele punta tutto sulla critica sociale mettendo in mostra (con una eccezionale battaglia tra doppi) una lotta di classe serrata che tanto racconta dei nostri tempi.
Vincenzo Abate – Team Mistery Hunters