L’Ultima Cena Calabrese

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Il 2019 è l’anno di Leonardo da Vinci e vogliamo farvi un regalo, insieme agli amici di Mystica Calabria, facendovi conoscere qualcosa che in tanti non sanno o vogliono nascondere: “l’Ultima Cena Calabrese” . Il Cenacolo di Leonardo da Vinci nel refettorio del convento domenicano di Santa Maria delle Grazie a Milano è uno dei vertici della pittura di tutti i tempi. E non soltanto di quella sacra. In questa sua Ultima Cena, il maestro toscano sceglie di immortalare l’istante esatto che segue la dichiarazione di Gesù del tradimento di uno dei suoi discepoli, in cui si scatenano le diverse reazioni degli apostoli, ma prima dell’identificazione del traditore. Anche se, come aveva ben intuito Goethe, il Cenacolo di Leonardo «è assolutamente unico e non vi è nulla che possa essergli paragonato», esistono numerose copie dell’originale vinciano: tra le opere a grandezza naturale spicca, per pregio e antichità, la copia del Giampietrino che dalla sua sistemazione originale della Certosa di Pavia, si trova oggi al Magdalen College di Oxford. Altra copia, questa volta leggermente più piccola è quella attribuita a Marco d’Oggiono, dipinta ad olio su tela che si trova esposta al Museo del Rinascimento del Castello di Ecouen (di propietà del Louvre). Esistono inoltre altre copie meno famose nella chiesa dei Monoriti di Vienna, al Da Vinci Museum di Tongerlo (Belgio) e nella chiesa parrocchiale di Ponte Capriasca vicino a Lugano. Altre copie da ricordare sono quelle presenti ad Alzate Brianza nella chiesa di San Giorgio attribuita al pittore Sigismondo De Magistris e datata 1531, a San Lorenzo Maggiore a Milano di data e pittore sconosciuti e soprattutto quella della Pinacoteca Ambrosiana, commissionata nel 1615 ad Andrea Bianchi detto il Vespino dal cardinale Federico Borromeo, che chiese di riprodurla fedelmente per mantenerne memoria, dato che, già dopo poco tempo, l’opera di Leonardo era quasi del tutto distrutta. Ma anche in Calabria abbiamo trovato una copia di questo meraviglioso capolavoro, nascosto e abbandonato nel convento dei Cappuccini a Saracena, anch’esso ormai ridotto a rudere e raggiungibile solo a piedi. Da alcune fonti sappiano che il convento fu fondato nel 1588 e acquisì particolare importanza nel corso dei secoli XVII e XVIII diventando sede del noviziato e luogo di studi (in esso trascorse un anno il Beato Angelo d’Acri). Tra alti e bassi chiuse definitivamente nel 1915 e l’ultimo suo utilizzo fu come prigione nel 1917 e 1918. L’affresco de L’Ultima Cena, di cui è ignoto sia l’autore che la data di realizzazione, ma con chiarissimi riferimenti alla ben più celebre opera di Leonardo, si trova nel Refettorio del complesso conventuale. Chiediamo a tutti quelli che vedranno queste immagini di contattarci se hanno notizie in merito. Potrete trovare altre immagini sulla pagina facebook dell’Associazione Culturale Mistery Hunters.

Alfonso Morelli team Mistery Hunters

Foto: Francesco Propato