THE SANDMAN FUMETTO O FOLKLORE POPOLARE :
E’ ormai ben noto a tutti che il mondo delle piattaforme on demand, è destinato inesorabilmente a sostituire il cinema e che film e serie Tv saranno create per riempire i palinsesti, con l’inevitabile accozzaglia di prodotti di qualità e pessimi risultati. Seppur con qualche remora, mi sono anche io lasciato trasportare dall’evoluzione dei tempi, e al momento credo che ( in base ai miei gusti) sono stati più i prodotti graditi che meno, con qualche punta anche di ottime visioni.
Tra queste ultimamente ho seguito la serie Tv The Sandman, che mi ha incuriosito non fosse altro per il suo trascorso cartaceo e reminiscenze musicali, adolescenziali vedi Metallica. Curiosità che mi ha spinto oltre a vedere la serie in questione anche nell’approfondire la stessa storia.
Serie Americana creata nel 2022 tratta della storia di Morfeo, il re dei sogni e uno dei sette Eterni, che nel 1916 viene catturato durante un rituale dall’aristocratico britannico Roderick Burgess intenzionato a catturare Morte, sorella di Morfeo, per far riportare in vita suo figlio Randall, caduto durante la battaglia di Gallipoli. Roderick Burgess si impossessa dei suoi strumenti (un elmo, un rubino e un sacchetto di sabbia) e li usa per arricchirsi.
Quando Morfeo riuscirà a liberarsi scoprirà che negli anni in cui è mancato il suo regno è andato distrutto. Morfeo è deciso riportare l’ordine nl regno del Sogno, ma per farlo deve riacquistare i suoi poteri tramite i tre oggetti che gli sono stati rubati. Ispirata al fumetto scritto da Neil Gaiman e pubblicata dalla DC Comics negli Stati Uniti d’America tra il 1988 e il 1996.
Negli anni ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti ed è ritenuta una delle migliori saghe a fumetti di sempre: il Los Angeles Times la definisce «la più grande saga epica nella storia dei fumetti» e Stephen King, nell’introduzione a uno dei volumi che ne raccolgono le storie, ne parla come di: «storie grandiose e noi tutti siamo fortunati a possederle». La rivista Entertainment Weekly la pone al 46º posto nella classifica delle 100 migliori opere letterarie dal 1983 al 2008 e al quinto fra le sole graphic novel.
Alla serie viene riconosciuta una elevata qualità dei testi e delle trame che la avvicinano alla letteratura con elementi di filosofia, storia e mitologia, rappresentando un raro caso di commistione di vari generi narrativi. Ma The Sandman è solo un personaggio di fumetti o ha qualche collegamento con antiche superstizioni?
Andando a scavare ho scoperto che dal Nord Europa fino alla nostra Calabria esiste una connessione che ci racconta di lui. L’Omino del sonno dei paesi Nord Europei è il primo che incontriamo, porta sogni felici cospargendo di sabbia magica gli occhi dei bambini mentre stanno dormendo. La fiaba folkloristica di Hans Christian Andersen del 1841 Ole Lukøje parla dell’Omino del sonno, chiamato Ole Lukøje, riferendosi ai sogni dati ad un giovane ragazzo in una settimana attraverso la sua polvere magica.
Nel folklore rumeno c’è un personaggio simile chiamato Moș Ene (“Ene L’Anziano”).
L’Omino della Sabbia era molto conosciuto nel folklore dell’Europa centro-settentrionale secoli prima della nascita del personaggio dando origine al fumetto che ha ispirato la serie Netflix. Si dice fosse invisibile agli occhi umani forse spirito o forse folletto calava sulla terra poco dopo l’imbrunire portando con sé il suo sacchettino di sabbia magica. Ne tirava minuscoli pugnetti negli occhi di grandi e bambini, scatenando in loro un’invincibile sonnolenza che garantiva un riposo sereno a chi, quietamente, s’abbandonava a quell’incanto.
Avete mai fatto caso a quella specie di sabbia con la quale ci si sveglia la mattina? Si proprio quella. L’Omino della Sabbia non apprezzava affatto chi snobbava il suo dono e pretendeva di fare le ore piccole, rifiutando di abbandonarsi al sonno. Più indulgente con gli adulti ma inflessibile coi bambini, l’Omino della Sabbia puniva severamente i discoli che non volevano andare a letto: era la versione moralizzante e incattivita di Morfeo, se così vogliamo definirlo.
Visto il contenuto “terrorizzante” che possono assumere le paralisi notturne, non stupisce che nel corso del tempo in molte culture si sia cercata una spiegazione in termini di influssi magici o demoniaci (chiamando ad esempio in causa i jinn, come avviene in Egitto, o il demone Kanashibari, in Giappone).
Nei ricordi d’infanzia di Nathanael, il protagonista del Der Sandmann di E.T.A Hoffmann, il terrificante Omino della Sabbia strappava via gli occhi a tutti quei bambini che rifiutavano di addormentarsi. Dopodiché li metteva dentro un cesto e, volando nel cielo, se li portava via per sempre (un dettaglio curioso che ha spinto i critici letterari a fare un parallelismo con un passo del Malleus Maleficarum: a fine Quattrocento, in Germania, erano le streghe a strappare nottetempo parti anatomiche per portarsele via dentro a un cesto, volando su nel cielo.
In quel caso, però, non si curavano degli occhi e decisamente non si interessavano ai bambini: loro puntavano ai genitali maschili, rendendo impotenti i malcapitati).
Più gentile era il piccolo Jon Blund, il collega scandinavo dell’Omino della Sabbia: questa creaturina alata, molto simile a un angioletto, era inflessibile coi bambini capricciosi ma molto comprensiva con quei bimbetti che non riuscivano a prendere sonno perché realmente inquieti, spaventati dal buio o da qualche ansia notturna.
In quel caso, Jon non si limitava a usare la sua sabbia, versando negli occhi dei bimbi anche qualche goccia di un latte magico che faceva sparire ogni timore, dando loro la serenità necessaria per abbandonarsi quietamente al sonno.
E non è poi cattiva nemmeno santa Lucia: che, in alcune regioni italiane del Nord Est, ha trovato un metodo indubbiamente efficace per conciliare il suo ruolo di moralizzatrice con quello di portatrice di doni. La sabbia negli occhi, la tira ai bambini cattivi che non si sono meritati un regalo e la sua sabbia non è neanche magica! È solo sabbia negli occhi!
Nel Canada francese, l’Omino della Sabbia rapisce i bambini che si attardano a giocare al parco dopo l’imbrunire, rischiando di non essere ancora pronti per andare a letto nel momento in cui le Petit Elfe Ferme-l’œil giungerà a visitarli.
In Belgio e Olanda sono vi è invece Klaas Vaak, uno gnomo che non si limita a punire i bambini che non vogliono dormire: a suo modo, dà una lezione a tutti i discoletti sfaticati! Oltre alla sabbia magica, Klaas Vaak possiede infatti due ombrelli incantati: uno, pieno di immagini meravigliose; l’altro, desolatamente vuoto. Non appena il bambino si assopisce, Klaas Vaak apre sulla sua testa uno degli ombrelli, a seconda di ciò che il bimbo s’è meritato: quello con le immagini farà piovere nella sua mente sogni colorati, dolci e avventurosi; ma quello vuoto non donerà lo stesso privilegio.
I bambini che si sono comportati male dovranno contentarsi della monotonia di un sonno senza sogni (sempre che non si siano comportati davvero male: in quel caso, Klaas Vaak potrebbe punirli con degli incubi!).
E in Italia?
In linea con queste interpretazioni, anche il folklore abruzzese e marchigiano pare attribuirle all’azione della Pandafeche o Pantafa. Questa strega o demone ha avuto un’improvvisa esplosione di popolarità nel luglio 2015, quando l’università di Padova ha diffuso un comunicato stampa intitolato “Paralisi del sonno? È colpa della Pandafeche”, poi ripreso da tutti i maggiori quotidiani italiani.
Qualche esempio: a Brescia i folletti-incubo sono i quagg, mentre in Gallura è attestato il pundacciu. In Emilia Romagna è il turno dello stricacuor, lo stritola-cuore. In Piemonte la difficoltà a respirare è frutto della carcaveja (“l’oppressione della vecchia”), «brutta, sparuta, grinzosa, bavosa vecchiaccia» – come scriveva nel 1830 il fisiologo torinese Lorenzo Martini – che si siede sul petto dei dormienti e li opprime con il proprio peso.
Molto simili, il calcarello dell’Appennino romagnolo o l‘ammuntadore (“colui che monta”) sardo, così come il carcùn pavese o il calcatrep (calcatrippe) emiliano. Nelle Marche si incontra il pesarello (colui che pesa), in Veneto il fracariòl (colui che preme).
A Lucca è il turno del linchetto, folletto che pigia il petto dei dormienti per farli dormire male. Nelle zone di Belluno e del Cadore si incontrano la smara e il premevenco (che quando non preme il ventre dei dormienti si trasforma in ape e gira intorno ai lumi).
A Forlì gli incubi vengono attribuiti al mazapegolo, spirito-folletto dal berretto rosso «che “giace con le donne e può fecondarle, preferendo quelle con occhi e capelli corvini».
Nel Vicentino si incontra il sanguanello, «gnomo svelto, malizioso, beffardo, che nella tradizione popolare si rammenta come sempre vestito di rosso». Mentre al confine con la Dalmazia è il turno della morra, strega al tempo stesso maschile e femminile, che succhia il sangue ai dormienti sedendovisi sopra e impedendone il respiro.
Vi è mai capitato di svegliarvi e di non riuscire a muovervi? La cosiddetta paralisi del sonno?In quel momento venite colti dal panico, vorreste urlare ma non ci riuscite, respirate a fatica e sentite un grande peso sul petto, come se qualcuno o qualcosa, vi tenesse inchiodati al letto. Siete vittime de “S’Ammutadori“. S’Ammutadori (altri nomi con cui viene chiamato questo incubo: AMMUNTADORE – AMMUTTAROI – MUNTADORI – MUTAROLLA – SU GARRIATORE) viene descritto nei racconti popolari della terra sarda come un demone che agisce in connessione con il sonno della sua preda.
Esistono una serie di scongiuri “Brebu” e di preghiere che i pastori erano soliti recitare per scacciare questo Demone. In ogni caso questa sensazione provoca una sensazione di angoscia, soffocamento e oppressione nel malcapitato. Esiste una spiegazione scientifica al fenomeno che prende il nome di paralisi del sonno, o paralisi ipnagogica.
Si tratta di un disturbo del sonno che si verifica spesso in fase di risveglio e più raramente nel momento precedente il sonno, momento in cui invece sono più frequenti le immagini ipnagogiche. La fase di paralisi può durare da pochi secondi ad un massimo di due minuti ma sembra comunque mai per un periodo molto lungo. Vi sono alcuni studi e ricerche alternative che alla paralisi del sonno ed alcune visioni hanno attribuito l’intervento alieno e delle vere e proprie abduction, si cerca tuttavia a mistificarle come allucinazioni dettate da quello che il nostro subconscio ha immagazzinato, resta tuttavia una teoria affascinante.
Nel 1781, il pittore svizzero Johann Heinrich Füssli ci ha lasciato la più famosa opera che descrive la paralisi del sonno. Nell’Incubo una giovane donna addormentata ha un mostro che le grava sul petto e il volto di una giumenta affacciato dalla tenda dello sfondo. Significativamente, lo stesso termine “incubo” deriva dal latino incŭbus «essere che giace sul dormiente» (incubare «giacere sopra»).
Anche se il termine corre il rischio di indurre confusione, dal momento che gli incubi propriamente detti (nell’accezione del pavor nocturnus o del nightmare) sono fenomeni diversi dalla paralisi del sonno.
Concludiamo questo excursus arrivando in Calabria, dove anche qui in alcune zone della sila, esisteva un personaggio ZU Saliere, che era paragonabile a The Sandman, anche qui come in Sardegna esisteva una filastrocca che le mamme e soprattutto le nonne raccontavano ai bimbi per farli dormire, ci hanno raccontato di questo personaggio diversi lettori, ma la filastrocca al momento è lungi dall’essere trovata. Ne pubblichiamo solo una strofa che siamo riusciti e recuperare:
Bonu venutu Zu Saliere,
pigliate na seggia e sierete,
ca me fazzu natra roccata
e ne facimu na bella abbrazzata.
Un personaggio quindi ben presente in diverse culture, che ha attraversato secoli e diverse versioni. Per alcuni è buono e aiuta a dormire e fare bei sogni, per altri è utilizzato per far dormire i bambini, in altri contesti è un demone malvagio.
Poco importa comunque quale sia la sua origine e la sua natura ognuno di noi ogni mattina la “sabbia” dagli occhi la lava da sé e sa se è stata una buona notte o meno. Quindi che bisogna averne paura o meno sarete voi a deciderlo. A voi che versione piace?
A me solo una:
Sleep with one eye open
Gripping your pillow tight
Exit light
Enter night
Take my hand
We’re off to never-never land
GIUSEPPE OLIVA – TEAM MISTERY HUNTERS